A quasi cinque anni dalla sua nascita Google plus sembra ormai destinato ad affermarsi come ombelico dell’identità digitale di un’impresa(“motore di identità di Google”, è definito in un’articolo suboraso.com),snodo focale di ogni strategia di on-line marketing.Infatti, anche se i profili attivati sulla piattaforma di casa google, nonostante il trend sia crescente, sono ancora pochi rispetto agli utenti Facebook e a quelli delle applicazioni di messaggistica, è sul fronte delle pagine aziendali che g+ si distingue.
Il fatto che molte aziende, più o meno consapevolmente, negli ultimi anni abbiano aperto una propria pagina nel social network di Mountain View,ritengo sia dovuto in gran parte alle recenti novità introdotte dalla casa madre, che hanno portato ad una generale innovazione dei servizi Google e alla piena integrazione delle funzionalità di Places ( le mappe, per capirci ) all’interno delle pagine G+, con conseguente apertura automatica di un profilo business per tutte le imprese che abbiano rivendicato la titolarità di un luogo su Maps.
Dunque, vi siete decisi, avete finalmente il vostro profilo su Twittere siete ansiosi di cinguettare al mondo le vostre idee.
Già, volete comunicare con l’universo, manon sapete a chi rivolgervi! Bella conquista le ali, se non si ha uno stormo con cui volare!
Probabilmente qualcuno vi avrà suggerito che per essere influenti, nel network dei 140 caratteri, bisogna avere molti follower: ma come ottenerli?
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Comunicare con Twitter: Creare relazioni, informarsi, lavorare (Web & marketing 2.0) [Formato Kindle] Di Luca Conti
Qualche tempo fa, in una delle mie frequenti scorribande in rete alla ricerca di informazioni sul “facebook-commerce“ e sul social media marketing, mi sono imbattuto nel sito diBlomming, una piattaforma e-commerceestremamente semplice da utilizzare, con un layout essenziale che la rende molto versatile.
Ritengo che questa utility possa considerarsi molto interessante, soprattutto per piccoli imprenditori ed artigiani che vogliano commercializzare i propri prodotti in rete senza ricorrere ad ingenti investimenti per la rea lizzazione di siti complessi, o per blogger e appassionati di social network .
Infatti la piattaforma, oltre a fornire a ciascun affiliato uno shop interno(con url e nome dedicati) e la visibilità dei propri articoli nelle vetrine generali del sito, permette anche di incorporare l’e–commerce così creato, attraverso il meccanismo dell’ embedding(con codice I-Frame), all’interno del proprio blog o sito e, soprattutto, in una pagina Facebook (vedi ad es https://www.facebook.com/SocialNetMago/app_144228972310103)
Nato nel 2010 in Italia, ma con respiro internazionale, Blommingmira a dare a tutti gli utenti (commercianti professionisti o semplici appassionati di web e blogger) la possibilità di guadagnare vendendo propri articoli, o condividendo e promuovendo prodotti di altri venditori.
In pratica, registrandosi al sito, è possibile optare tra due differenti piani per venditori ed optare tra un canone mensile e uno annuale: i costi fissi non superano, comunque, i 30€ per il piano annuale e la commissione sulle vendite oscilla tra il 5%, del piano più economico, e il 3%. Sono anche previsti piani speciali per imprese.
Come venditoresi avrà a disposizione un vero e proprio shop on line,
con immagini e descrizioni di ciascun prodotto,varie funzioni e opzioni di pagamento (si potranno gestire anche pagamenti alla consegna),carrello acquisti e possibilità di organizzare gli articoli all’interno di un’ampio elenco di categorie predefinite, creando anche collezioni personalizzate (che fungono da sottocategorie).
Il “Social Media” (attenzione, non Network!) che occupa il 2° posto nelle classifiche mondiali per numero di utenti (escludendo i network dedicati come “You Tube“), basato sul principio del micro-blogging, che consentiva, in origine, di postare solo brevi contenuti testuali di massimo 140 caratteri, lasciando totalmente fuori la pubblicità? Bene, se lo conoscete avrete anche notato come negli anni si sia evoluto ed ampliato, (spesso incorporando anche applicazioni esterne), per accogliere e gestire contenuti sempre più complessi: oggi, infatti, i tweet possono includere immagini, video, ed altre funzioni.
Ma la tendenza espansiva di Twitter non accenna a fermarsi, ed anzi, negli ultimi tempi, la piattaforma di microblogging sta sviluppando un’innovativo sistema finalizzato a promuovere la visibilità dei contenuti e dei profili dei propri utenti.
Infatti, dopo l’introduzione, nel 2010, dei Promoted(Profile,Tweet e Trends), disponibili in Italia solo previa richiesta diretta ad operatori qualificati, oggi Twitter sta sperimentando in America due nuovi strumenti finalizzati a favorire l’ engagementdei profili e l’ analisi integratadei risultati di campagne sviluppate attraverso un collegamento tra Social-brandinge Spot tv.
Avete presente quelle pagine web alle quali gli utenti sono generalmente indirizzati quando cliccano su un bannero su un pulsante di gradimentosu un sito o su un social network? Quelle schermate, insomma, il cui principale scopo è catturare l’interesse di potenziali clienti o i loro dati di contatto (in Wikipedia vengono definite “transazionali“), o anche le così dette pagine di ben venuto (“Reference” : http://it.wikipedia.org/wiki/Landing_page), destinate ad accogliere il visitatore, che approda ad esse con le modalità su esposte, fornendogli le informazioni di maggiore interesse.
Ecco, dunque, sono proprio queste le risorse web che spesso si rivelano fondamentali per la buona riuscita di una campagna di Marketing on line, o per l’ottimizzazione della Web popularity del proprio brand. Ma spesso, la progettazione e realizzazione di queste pagine risulta complessa ed ostica.
Ecco, dunque, che mi è sembrato utile condividere con i lettori (in verità un po’ pochi, al momento) di questo blog la guida, realizzata da Luca Catania, “Sono primo sui motori di ricerca e ora cosa faccio?“, scaricabile(in formato PDF) previa iscrizione a questo blog.
Dall’internet strumento di “globalizzazione” alla “localizzazione” dei contenuti.
Ormai da diversi anni si è affermato il concetto di “globalizzazione” che individua il fenomeno, proprio dell’epoca moderna, per il quale le linee di demarcazione fra i diversi stati e le diverse culture si sono sempre più assottigliate dando luogo ad una crescente tendenza all’interculturalità delle nostre società. Fra gli elementi “motori” di questa tendenza è stato, dal principio, individuato il web, intrinsecamente globale. Ora, queste posizioni sono indubbiamente condivisibili se si fa riferimento all’universale ed immediata accessibilità di risorse e contenuti presenti in rete, ma suscitano alcune riflessioni in relazione all’effettiva facilità di reperimento, a livello globale, di informazioni ricercate utilizzando i motori di ricerca.
In effetti, se, da un lato, ciascuno di noi può facilmente accedere a siti, blog e profili social, conoscendone l’esatto indirizzo web, indipendentemente dall’effettiva collocazione fisica di questi (io posso tranquillamente visitare, da casa mia, un sito immobiliare Lappone per affittare un Igloo), d’altro lato, nel caso in cui ci si debba affidare a motori o tool di ricerca per individuare nella rete le risorse di proprio interesse, si otterranno risultati differenti, fortemente influenzati da vari fattori, tra i quali la collocazione geografica dell’utente e del server sorgente riveste un ruolo fondamentale.